
ERICKSON
Animare la città
Animare la città
COD: 280196
COD.MEPA: 280196CS
COD.MEPA: 280196CS
Descrizione
Animare la città
Percorsi di community building
Il testo nasce da una ricerca pluriennale sul tema della città e delle sue trasformazioni. La costante marginalizzazione di molte aree urbane spinge a ipotizzare traiettorie di intervento più efficaci, orientate a riagganciare le aree fragili delle città promuovendo percorsi di empowerment personale e comunitario.
Dentro quartieri definiti «sensibili», prendono avvio — promossi dalle Caritas diocesane con la supervisione di Caritas Italiana e il sostegno dell’Università Cattolica — dieci progetti di intervento sociale con l’intento di creare legature positive tra le persone e i gruppi. L’idea è quella di animare la città attraverso la costruzione di comunità locali connotate da relazioni significative, da corresponsabilità e fiducia.
Attraverso un lavoro di rete con varie realtà operanti nel territorio — realtà ecclesiali, gruppi della società civile, interlocutori istituzionali, attori economici, soggetti individuali — ha preso avvio una vivace fase di progettazione sociale urbana partecipata, nella consapevolezza che un cambiamento potrà avvenire proporzionalmente alla capacità di costruire, a vari livelli, connessioni e interlocuzioni capaci di contrapporsi al processo di frammentazione sociale e umana in atto nelle città. La rilettura delle dieci esperienze mostra che è possibile trasformare il quartiere in un luogo in cui i vissuti si sedimentano, le rappresentazioni della realtà e i tempi di vita vengono condivisi, le legature sociali ricostruite, gli spazi rivestiti di nuovi significati.
Percorsi di community building
Il testo nasce da una ricerca pluriennale sul tema della città e delle sue trasformazioni. La costante marginalizzazione di molte aree urbane spinge a ipotizzare traiettorie di intervento più efficaci, orientate a riagganciare le aree fragili delle città promuovendo percorsi di empowerment personale e comunitario.
Dentro quartieri definiti «sensibili», prendono avvio — promossi dalle Caritas diocesane con la supervisione di Caritas Italiana e il sostegno dell’Università Cattolica — dieci progetti di intervento sociale con l’intento di creare legature positive tra le persone e i gruppi. L’idea è quella di animare la città attraverso la costruzione di comunità locali connotate da relazioni significative, da corresponsabilità e fiducia.
Attraverso un lavoro di rete con varie realtà operanti nel territorio — realtà ecclesiali, gruppi della società civile, interlocutori istituzionali, attori economici, soggetti individuali — ha preso avvio una vivace fase di progettazione sociale urbana partecipata, nella consapevolezza che un cambiamento potrà avvenire proporzionalmente alla capacità di costruire, a vari livelli, connessioni e interlocuzioni capaci di contrapporsi al processo di frammentazione sociale e umana in atto nelle città. La rilettura delle dieci esperienze mostra che è possibile trasformare il quartiere in un luogo in cui i vissuti si sedimentano, le rappresentazioni della realtà e i tempi di vita vengono condivisi, le legature sociali ricostruite, gli spazi rivestiti di nuovi significati.
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Dentro quartieri definiti «sensibili», prendono avvio — promossi dalle Caritas diocesane con la supervisione di Caritas Italiana e il sostegno dell’Università Cattolica — dieci progetti di intervento sociale con l’intento di creare legature positive tra le persone e i gruppi. L’idea è quella di animare la città attraverso la costruzione di comunità locali connotate da relazioni significative, da corresponsabilità e fiducia.
Attraverso un lavoro di rete con varie realtà operanti nel territorio — realtà ecclesiali, gruppi della società civile, interlocutori istituzionali, attori economici, soggetti individuali — ha preso avvio una vivace fase di progettazione sociale urbana partecipata, nella consapevolezza che un cambiamento potrà avvenire proporzionalmente alla capacità di costruire, a vari livelli, connessioni e interlocuzioni capaci di contrapporsi al processo di frammentazione sociale e umana in atto nelle città. La rilettura delle dieci esperienze mostra che è possibile trasformare il quartiere in un luogo in cui i vissuti si sedimentano, le rappresentazioni della realtà e i tempi di vita vengono condivisi, le legature sociali ricostruite, gli spazi rivestiti di nuovi significati.
Percorsi di community building
Il testo nasce da una ricerca pluriennale sul tema della città e delle sue trasformazioni. La costante marginalizzazione di molte aree urbane spinge a ipotizzare traiettorie di intervento più efficaci, orientate a riagganciare le aree fragili delle città promuovendo percorsi di empowerment personale e comunitario.
Dentro quartieri definiti «sensibili», prendono avvio — promossi dalle Caritas diocesane con la supervisione di Caritas Italiana e il sostegno dell’Università Cattolica — dieci progetti di intervento sociale con l’intento di creare legature positive tra le persone e i gruppi. L’idea è quella di animare la città attraverso la costruzione di comunità locali connotate da relazioni significative, da corresponsabilità e fiducia.
Attraverso un lavoro di rete con varie realtà operanti nel territorio — realtà ecclesiali, gruppi della società civile, interlocutori istituzionali, attori economici, soggetti individuali — ha preso avvio una vivace fase di progettazione sociale urbana partecipata, nella consapevolezza che un cambiamento potrà avvenire proporzionalmente alla capacità di costruire, a vari livelli, connessioni e interlocuzioni capaci di contrapporsi al processo di frammentazione sociale e umana in atto nelle città. La rilettura delle dieci esperienze mostra che è possibile trasformare il quartiere in un luogo in cui i vissuti si sedimentano, le rappresentazioni della realtà e i tempi di vita vengono condivisi, le legature sociali ricostruite, gli spazi rivestiti di nuovi significati.